guerra del sapere

La conoscenza ci ha reso schiavi… della volontà di occultarla per taluni, del desiderio di condividerla per tutti gli altri… E costoro non finiranno mai di combattere.

Acor3

anche a me il lavoro del premier fa schifo

Quoto in toto Matteo Moro quando dice che: Il lavoro di Berlusconi fa schifo anche a me

Nel suo post si riferisce all’ennesima vaccata che è uscita di bocca al premier, che ogni volta che lo fa e parte per la tangente ai suoi editor tremano i polsi…

Matteo chiude con una frase degna di nota:

E non si dica che è stato frainteso e che voleva solo fare lo spiritoso, perché non c’è proprio un cazzo da ridere.

Sarebbe un bello spunto da usare come epitaffio sulla tomba:

“Guarda che non c’è mai stato un cazzo da ridere”

anno nuovo vita nuova

L’anno che è passato è stato brutto… molto brutto… amore / soldi / lavoro  lasciam perdere… m’ha salvato la musica e gli amici (come sempre).

Spero che il 2009 mi riserbi cose migliori e se proprio mi dovesse tirare qualche sgambetto non sarà mai peggio di quello che m’è successo nel 2008.

Auguro a voi tutti un felice anno e, alla faccia di tutti quelli uccellacci del maulaugurio che non fanno altro che dire che c’è la crisi e che sarà sempre peggio, dico che la crisi inizia sempre con lo sconforto personale… 

Parto con uno spirito rinnovato con la consapevolezza che l’anno che verrà sarà comunque migliore, perchè sono io stesso a volerlo… e con questi propositi non si può che vincere.

lavorare d’agosto 2008

Per me lavorare d’agosto (quest’anno) comporta:

  1. sopportare il caldo metropolitano
  2. metterci di meno ad arrivare in ufficio (ma neanche tanto)
  3. aspettare che quelli di fastweb si sveglino e mi attacchino il telefono e l’adsl (il contratto è di giugno e ora stiamo ad agosto e io aspetto)
  4. vedere i sysadmin dell’ufficio che bannano la navigazione internet a:
  5. perdersi quasi la marmitta dello scooter sul GRA
  6. fare i soldini per produrre il cd autoprodotto dei Dr.Gore
  7. apprendere che il commercialista si era sbagliato con le cifre, a novembre non devi pagare un acconto che ti avrebbe messo sul lastrico
  8. litigare al telefono con i centralini di:
    • BancaN1 (si sono scordati di mandarmi le quietanzie del mutuo da usare nel 740)
    • Fastweb (si si abbiamo tutta la documentazione ora verrà contattato da un tecnico per l’installazione. e io intanto io aspetto da giugno ) [vedi punto 3]
    • BancaN2 che dopo che mi clonano la carta di credito mi restituisce i soldi rubati con la mano destra e poi con la sinistra me li rileva di nascosto.
  9. Non sapere che scrivere sul blog (tanto mica mi leggete no? state tutti al mare. ‘tacci vostra !!!)

Cordialmente

Il vostro Acor3 tutto sudato

anime nere

copertina Anime Nere

Gironzolavo in libreria durante la pausa pranzo.

Ho visto questo libro, sono stato attratto dal titolo: Anime Nere.

Come d’abitudine, quando mi interesso di un libro di autori a me sconosciuti, apro a caso una pagina e leggo. Se, dopo un po’, mi accorgo di averne lette abbastanza da aver perso la cognizione del tempo, me lo compro.

Così è stato.

Si tratta di un’antologia di autori italiani curata da Alan D. Altieri, il cui filo conduttore è riassunto in queste parole : «Abbiamo incontrato il nemico, e il nemico siamo noi» con questa premessa : il fascino indiscreto del lato oscuro

Un viaggio narrato attraverso brevi racconti da autori diversi (ben 18 !!!) con le storie più nere e cattive che la mente umana possa partorire.

altre recensioni su BordeFiction, Thriller Magazine , Wikipedia

un modo diverso di guidare su 2 ruote

Leggo e quoto dall’amico Bobbe

Riporto solamente la sintesi delle 10 regole inserite sul Blog di una mia amica inglese motociclista.

1) In prossimità di un incrocio, non superare mai il veicolo che ti precede. È meglio aspettare che il veicolo svolti o attraversi l’incrocio prima di superarlo.
2) Lascia sempre una distanza di circa un metro e mezzo tra la tua moto e i veicoli parcheggiati.
3) Semaforo verde non significa via libera; non fidarti mai del semaforo. Controlla da solo se la via è libera oppure no.
4) Poni la tua moto sempre nella posizione migliore, sia per vedere la strada avanti a te, sia per essere visto.
5) Non tentare di sorpassare un veicolo lungo (camion, autobus, ecc.) ad un incrocio.
6) “Only a fool breaks the two-second rule” cioè, lascia una distanza di due secondi tra te e il veicolo che ti precede.
7) Usa un ‘lifesaver’, letteralmente un salvagente che nel nostro caso indica uno sguardo veloce alle spalle prima di girare o cambiare posizione.
8) Usa bene sia gli occhi che il cervello.
9) Sii consapevole che una moto è meno visibile di una macchina.
10) Non sorpassare mai una macchina che rallenta, se non ne hai capito il motivo.

L’intero articolo su motorcycle-roadcraft (del quale vi consiglio vivamente la lettura) lo potete trovare sul blog di Lucy

precario per scelta, ma di qualità (spero)

Di rimbalzo al post del mago, dove ho pure lasciato un commento, dico la mia sul mondo del lavoro degli informatici.

Ero un dipendente a tempo indeterminato e nella mia ultima società il tipo di lavoro non era più entusiasmante e i motivi che mi avevano fatto scegliere quella società piuttosto che altre erano decaduti da tempo.

Sono sempre stato un dipendente “anomalo” che studiava la sera nuove tecnologie e faceva dei test di “laboratorio” a casa, non trovavo “strano” spendere dei soldi per acquistare un mouse nuovo o della ram aggiuntiva per il portatile “aziendale” perchè sapevo che nei avrei beneficiato sul lavoro, ottenendo più tempo utile per fare altro incrementando così mio rendimento. (qualcuno mi ha definito così 😀 )

In pratica non ho mai detto la classica frase: ” ma chi me lo fa fare per ste’ due lire “

frase che sentivo e sento spesso…

Ho sempre faticato per me per migliorarmi al fine di rendere un servizio migliore per la mia azienda, infatti ho sempre considerato il lavoro di informatico un lavoro di concetto e di consulenza anche se ero un dipendente.

Capisco che molti dipendenti pretendano la formazione da parte dell’azienda per un a crescita professionale, ma qualcora questa non avvenga… perchè insistere su un muro di gomma?

La vera forza di questo lavoro è la curiosità, la voglia di sperimentare, la voglia di essere utili e la consapevolezza che il know-how che queste aziende sbandierano è fatto dalla somma delle conoscenze dei singoli che la formano, nulla di più , nulla di meno.

Se vi ritrovate in queste mie parole e siete ancora dei dipendenti, il mio consiglio è di mettervi in proprio (come ho fatto io) e non pensare alle difficoltà del precariato, con un’attitudine del genere, il lavoro in questo campo si trova.

Di queste cose anche perchè non faccio altro che sentire anche l’altra campana… le aziende… dire le stesse cose…

non trovano persone adatte, non nel senso che non trovino i “polli da spennare” con i contratti a progetto, ma che non trovino persone “valide”…

ossia persone che prendono il lavoro per quello che è … un impegno a far bene nel riespetto del committente che ti paga e c he si aspetta dei risultati da te…

ebbene mettersi nelle condizioni che rispecchiano al 100% le richieste del mercato è la soluzione ottimale per non rimanere mai senza  lavoro…

fiutare il mercato, sondare le nuove tendenze e le nuove tecnologie (che occasionalmente generano tendenze 😀 ) in questo modo si è competitivi…

lavorare arroccati nella considerazione che si è “insostituibili” non è mai buono, tutti siamo sostituibili…

il datore di lavoro tende sempre a soppesare se il tempo di “integrazione” del nuovo sostituto giustifica lo stipendio più basso che gli concederà, tutto questo a discapito del dipendente da “riallocare”…

quindi il mio consiglio se vi ritrovate ancora di più in queste mie parole e di aprire una P.IVA e far fruttare la vostra intraprendenza…

lasciate perdere i contratti a progetto, i quali contengono al loro interno i difetti del contratti da dipendente più quelli del lavoro autonomo

e questo sempre e comunque IMHO